12 Dicembre 2024
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Risonanze e riflessioni sul Documento finale del Sinodo dei Vescovi

A CURA DI ROMOLO GUASCO

Il documento finale del Sinodo dei vescovi (“Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione, missione”) è un mattone importante nella costruzione della Chiesa contemporanea. Ha ricevuto un riconoscimento particolare da Papa Francesco, il quale il 26 ottobre scorso, nel suo saluto finale ai partecipanti, ha detto:

«non intendo pubblicare una “esortazione apostolica”, basta quello che abbiamo approvato. Nel Documento ci sono già indicazioni molto concrete che possono essere di guida per la missione delle Chiese, nei diversi continenti, nei diversi contesti: per questo lo metto subito a disposizione di tutti, per questo ho detto che sia pubblicato».

Avremo tempo e modo di riflettere insieme su questo documento di cui raccomando una attenta lettura, personale e comunitaria.

Un modo di essere Chiesa

È effettivamente, come annunciato, un testo che indica un metodo, una modalità, di essere Chiesa e di lavorare per il Regno, testimoniando la nostra fede. Nessun pronunciamento su tante delicate questioni in sospeso di dottrina e di pratica, che spesso ci mettono in grande difficoltà personale e comunitaria. Ancora Papa Francesco il 26 ottobre: «su alcuni aspetti della vita della Chiesa segnalati nel Documento, come pure sui temi affidati ai dieci “Gruppi di Studio”, che devono lavorare con libertà, per offrirmi proposte, c’è bisogno di tempo, per giungere a scelte che coinvolgono la Chiesa tutta. Io, allora, continuerò ad ascoltare i Vescovi e le Chiese affidate a loro.

Questo non è il modo classico di rimandare all’infinito le decisioni. È quello che corrisponde allo stile sinodale con cui anche il ministero petrino va esercitato: ascoltare, convocare, discernere, decidere e valutare. E in questi passi sono necessari le pause, i silenzi, la preghiera. È uno stile che stiamo apprendendo insieme, un po’ alla volta. Lo Spirito Santo ci chiama e ci sostiene in questo apprendimento, che dobbiamo comprendere come processo di conversione».

Certo un po’ di delusione, ma il cammino della Chiesa è lungo e, per definizione, senza scadenze umane!

Ma in cosa consiste la sinodalità?

E questo modo di essere ci riguarda? Certamente sì: vi è un richiamo a tutte le articolazioni ecclesiali ad uno stile sinodale: ascolto, partecipazione, riconoscimento dei carismi, processi decisionali e condivisione, trasparenza e rendicontazione… sono alcuni degli argomenti ricorrenti e incalzanti, che impegnano Vescovi, Presbiteri e laici. Tutto con il metodo, di cui dovremmo esser esperti, del discernimento, «che non è una tecnica organizzativa, ma una pratica spirituale da vivere nella fede». «Il discernimento spirituale è tanto più ricco, quanto più tutti sono ascoltati», coinvolgendo in particolare chi si trova «ai margini della comunità cristiana e della società» (n.82).

La sinodalità ci riguarda in prima persona

Tutto questo riguarda direttamente la vita delle nostre comunità locali e della CVX nazionale e mondiale, in tutti i luoghi in cui è presente. Prima di tutto per verificare i propri processi interni di vita comunitaria, ma poi nei rapporti con le Chiese locali, con le comunità dei Gesuiti e con le altre diverse esperienze ecclesiali con cui si collabora. Questo Sinodo, e il Papa che fortemente lo ha voluto, chiedono ai Presbiteri di “aprirsi allo stile sinodale”, di “vicinanza alle persone, di accoglienza e di ascolto di tutti” (n.72), di “ampia partecipazione di tutto il popolo di Dio ai processi decisionali” (n.87). Ne consegue la necessità di un più forte impegno di noi laici, con una nuova assunzione di responsabilità: sono destinati a frantumarsi qualsiasi stile chiuso di presbiterio e ogni forma autosufficiente di gerarchia, e quindi l’alibi che ha autorizzato tanti, anche tra noi, a lamentarsi e a disinteressarsi alla “casa comune”. Il Sinodo ci dice con toni calorosi: la casa è di tutti i battezzati, vi do indicazioni “molto concrete” per organizzarla; accogliete e partecipate, prendetevi il tempo che occorre per scegliere, e fatelo insieme. Insomma, siate con il salmista che dice “mi divora lo zelo per la tua casa” (Sal. 69, 10)!

Clicca qui per accedere al documento finale del Sinodo dei Vescovi


Invitiamo chiunque lo desiderasse a contribuire con una riflessione o un commento riguardo al Documento. È possibile farlo scrivendo all’indirizzo segreteria@cvxitalia.it .


 

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