18 Aprile 2024
Sinodo Famiglia

Ascolto della realtà (da relazione Cvx-Lms Sinodo famiglia)

2. IN ASCOLTO DELLA REALTÀ

La velocità e la radicalità dei cambiamenti, all’interno del vasto processo di secolarizzazione, nell‟ambito della vita affettiva e della famiglia, ha travolto, in Occidente, la cultura, la morale e perfino la dimensione religiosa relative al Sacramento del matrimonio, creando mentalità e stili di vita assolutamente altri rispetto a qualche decennio fa.

Le Cvx italiane riconoscono, quasi all’unanimità, di trovarsi impreparate di fronte a tale sfida, che esige la creazione e la proposta di percorsi formativi più fondati e corposi. Esse avvertono l’esigenza primaria di avere a disposizione strumenti più adeguati di confronto / incontro / condivisione con altre famiglie, non necessariamente facenti parte delle nostre comunità.

Ascolto della realtà: un’arte da esercitare sul piano interpersonale e comunitario.

Quest’arte va appresa ed esercitata con competenza, con speciale sensibilità e rispetto, con amore verso la persona o la coppia che con fiducia apre il cuore e si confida. Sull’ascolto della realtà bisogna molto investire, perché esso costituisce una prima tappa antropologica fondamentale per il cammino di formazione. Da più parti si invoca una maggiore collaborazione tra laici – particolarmente coppie – e presbiteri, specialmente nell’ambito della formazione dei giovani all’affettività e alla sessualità, viste tra l’altro, le loro convinzioni, talvolta deviate e devianti, che spesso manifestano il loro completo analfabetismo emotivo e comunicativo.

Gli attuali strumenti formativi e lo stesso linguaggio delle articolazioni pastorali della Chiesa, risultano superati e per nulla rispondenti ad affrontare la gravità e l’irriducibile complessità dei problemi attuali. La prassi dei corsi pre-matrimoniali, spesso non aggiornati e non adeguati, nei quali si presentano di fatto ormai molte situazioni “irregolari”, risulta talvolta difficile da gestire. Tali corsi coprono, ancora oggi, in molte parrocchie, il 90% della pastorale familiare. Mancano spesso proposte formative sull’affettività per adolescenti e giovani, come pure per le famiglie giovani, per non parlare del vuoto di un’azione pastorale mirata in modo speciale alle situazioni “difficili”, alle famiglie monoparentali o a quelle ricomposte.

La struttura dei corsi prematrimoniali segue un suo filo logico e teologico che non corrisponde affatto all’istanza esistenziale di quanti vorrebbero accedere al sacramento e, spesso, si trovano senza alcun retroterra di una fede adulta e responsabile. È auspicabile che le comunità si esercitino nell’ascolto libero e attento della Parola di Dio, coniugando questa con gli eventi della storia, come anche con i vissuti lieti e/o dolorosi dei fratelli, per aiutarli a leggere la loro vita sempre in relazione a Dio e sempre, comunque, in una prospettiva di speranza.

Si tratta di instaurare un circolo, connotato da un clima di fiducia e riservatezza, antropologicamente ben dinamizzato, che può offrire orizzonti di benessere a chi vive situazioni familiari drammatiche. È questa una preziosissima via terapeutica, che, se perseguita con varie competenze, può dare ottimi frutti. Questa capacità di un’accoglienza competente e mirata può essere un contributo che le Cvx possono offrire ad altre realtà ecclesiali, prime tra tutte alle parrocchie. Molti avvertono anche l’urgenza di ridire la bellezza e l’inesprimibile novità di vita, che caratterizza l’amore nuziale e le dinamiche familiari di famiglie sane, che imparano ad amarsi nel rispetto reciproco e a condividere la vita di preghiera anche con i figli, che fa fiorire aspetti inediti della sponsalità e della genitorialità.

Da più parti si è manifestata la preoccupazione di investire pastoralmente le migliori energie nei confronti delle situazioni irregolari, piuttosto che investire su chi si lascia conquistare dal fascino di un amore che attinge alla sorgente dell’amore che è l’Agápe trinitaria e che dura nel tempo et ultra.

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