29 Marzo 2024
Cristiani nel mondoDalle Comunità localiFocus

La Cvx a Padova: report e dati sulla presenza nel territorio e centralità dell’Antonianum

Dati a cura della Comunità di Vita Cristiana CVX di Padova

Il Centro Antonianum dei Gesuiti a Padova

L’Antonianum sta vivendo una fase non semplice di ripensamento e ridefinizione delle priorità apostoliche. In particolare, nell’ultimo anno, sotto la guida di padre Alberto Remondino, è stato avviato un sistematico lavoro di discernimento al quale hanno attivamente partecipato le 3 comunità Cvx Benvenuto, Famiglie alle querce di Mamre e Famiglie oltre.

Questo articolo offre una sintesi del lavoro fatto nell’individuare i problemi ma anche le potenzialità che la città offre a una presenza di gruppi laici di ispirazione ignaziana, nei limiti del possibile supportati e integrati dalla presenza di padri gesuiti.

Il contesto della città di Padova, dati sulle realtà associative

Padova è una città complessa con una grande quantità di servizi e un’ampia presenza associativa che copre innumerevoli aree di bisogni sia culturali che di solidarietà, soprattutto nei campi del disagio psico-fisico, sanitario e della cooperazione internazionale.

Padova foto di Stefano Segato-Unsplash
Foto di Stefano Segato (Unsplash)

Può contare su una struttura universitaria estesa, centri ospedalieri e distretti sanitari sia pubblici che privati, un’ampia offerta di servizi di psicoterapia, ivi comprese diverse scuole di formazione, servizi per le imprese di vario genere, Centri di ricerca universitari, della Diocesi (Fondazione Zancan, Fondazione Lanza, Centro Toniolo e Fondazione Girolamo Bordignon) e privati sempre più collegati con le realtà produttive innovative.

Università di Padova, dati e servizi ospedalieri

L’Università di Padova, la prima tra le grandi università italiane nella qualità della ricerca secondo le ultime due valutazioni ministeriali, attira e offre servizi di qualità a circa 60.000 studenti provenienti dall’Italia e sempre più dall’estero.

Ugualmente, si sono sviluppati campi di eccellenza in ambito ospedaliero con i relativi servizi connessi. Sono presenti innumerevoli associazioni di sostegno per le famiglie e la ricerca scientifica collegate a specifiche patologie, servizi per l’ospitalità, il trasporto e il pronto intervento come, ad esempio, la Croce Verde e la Croce Rossa.

Centro di Padova

Volontariato e supporto sociale a Padova

Emerge chiaramente come a Padova le attività di volontariato e supporto sociale siano già molto sviluppate, tanto che nel 2020 la città è stata scelta come Capitale europea del Volontariato. Ne sono una prova i dati sui servizi caritativi sostenuti a Padova dalla Caritas e anche da organizzazioni non confessionali del volontariato e dell’economia sociale, quali Banca Etica, Fairtrade, Fsc, ecc.

Il Centro servizi volontariato è lo specchio di questa realtà solidale. Alla fine del 2020 i dati censivano 6.570 associazioni di volontariato nell’intera provincia di Padova, con 2.186 associazioni nel solo Comune di Padova, di cui circa la metà (967) nell’ambito culturale e 350 circa con sede nel centro storico della città. Parimenti, sono attive diverse cooperative sociali (250 nell’intera provincia) che operano nel campo del recupero delle devianze e del sostegno alle varie forme di disabilità, in collaborazione con i servizi sociali offerti dal comune e dall’Ulss.

Dati sulla popolazione di Padova

La popolazione cittadina si mantiene intorno ai 211.000 abitanti. Di questi, quasi 100.000 vivono in condizione di single (47% di famiglie unicellulari), mentre le famiglie composte da genitori con figli sono appena il 18% della popolazione e un altro 16% composte dai soli coniugi. Una percentuale minore (13,7%) di famiglie è composta da un solo genitore con figli e altri familiari. Negli ultimi anni i matrimoni sono in calo progressivo, mentre i matrimoni civili hanno superato quelli religiosi e sono in aumento le convivenze e le unioni di fatto, in parallelo con separazioni e divorzi.

Prato della Valle foto di Stefano Segato-Unsplash
Foto di Stefano Segato (Unsplash)

Giovani e stranieri a Padova

I giovani con età compresa tra 0 e 14 anni sono circa 23.000, mentre quelli compresi tra i 15 e i 19 anni (che frequentano scuole superiori di cui Padova ha un’ampia offerta formativa) sono circa 8.000, ma la città attira ogni giorno migliaia di studenti delle scuole superiori provenienti dalla provincia. I giovani con età compresa tra i 20 e i 29 anni sono circa 21.000 (anche ipotizzando, dati alla mano, che una metà di questi possa frequentare l’Università di Padova, altri 50.000 provengono da varie parti d’Italia e di altri paesi). Gli stranieri sono il 16% e sono per lo più impiegati nelle varie sedi industriali e nei servizi.

È chiaro che la città di Padova in se stessa possiede molte ricchezze, ma la sua area d’influenza va ben oltre i suoi confini geografici. Lo stesso Centro Antonianum, in forza della sua collocazione in Padova, esercita un certo influsso su tutto il Nordest.

Campi d’intervento del Centro Antonianum Padova, alcuni dati di fatto

Se guardiamo ai campi di intervento che ha mantenuto nel tempo il Centro Antonianum, possiamo osservare che, nonostante i vari cambiamenti subiti negli ultimi anni, si sia sviluppata da sempre un’attenzione specifica ai giovani e alle famiglie.

Il mantenimento di un nucleo, seppur ridotto, di studenti universitari nella Residenza Messori, unito all’accoglienza residenziale di giovani che stanno affermando una propria identità personale e lavorativa e desiderosi di vivere in un ambiente stimolante per la ricerca di nuove strade e di nuove abilità relazionali, mobilitano molti volontari nella ricerca di strumenti adeguati alle loro necessità di sviluppo.

Un piccolo nucleo del Meg e la presenza di un folto gruppo Scout (al quale fa riferimento anche un Clan Universitario) hanno poi permesso di mantenere un contatto con il mondo giovanile con il coinvolgimento delle relative famiglie nella vita dell’Antonianum.

Basilica di Sant'Antonio

Una carenza più volte segnalata a diversi livelli e una significativa opportunità è legata all’offerta di spazi aggregativi protetti, che potrebbero attrarre giovani attraverso iniziative di incontro e socializzazione mediante la musica e le varie arti espressive.

Aggregazione famiglie a contatto con i padri Gesuiti di Padova

Un ambito che ha conosciuto un’importante fioritura è quello delle famiglie, composte soprattutto di persone che hanno vissuto esperienze aggregative di vario genere a contatto con i Gesuiti e la spiritualità ignaziana. Queste si sono organizzate nel tempo in gruppi che hanno mantenuto una periodicità costante di incontro guidate da laici in collaborazione con i Gesuiti. Da questi gruppi sono nate poi ben due comunità Cvx che si affiancano alla comunità Cvx di più antica costituzione. Permangono due gruppi di famiglie guidate da laici appartenenti alle Cvx, in collaborazione con i Padri.

Si deve poi aggiungere il fatto che alcune tra le famiglie cresciute nell’ambito ignaziano si sono poi collegate al movimento End (portato a Padova da padre G. Brena) al quale hanno partecipato come Consiglieri Spirituali diversi Gesuiti, e continuano in questo modo un cammino di condivisione e di riflessione di coppia e di famiglia nell’ambito della fede cattolica.

Potenziale offerta di servizi alle famiglie

La sinergia di tutte queste risorse collegate all’ambito familiare potrebbe produrre un’offerta ampia relativamente a diversi servizi, dalla gestione del rapporto genitori-figli, all’educazione all’affettività, all’accompagnamento alle nuove coppie e ai fidanzati, al supporto e sostegno a separati e divorziati.

Prato della Valle Padova foto di Ivan Rebic da Pexels
Foto di Ivan Rebic (Pexels)

Anche la presenza di una nutrita schiera di professionisti nei vari campi, spesso docenti o ricercatori universitari, collegati tramite l’Associazione Ex Alunni dell’allora Collegio Antonianum, mantiene viva un’attività culturale, operativa online anche in questo tempo per il Covid, che è di rilievo per la città. I loro cicli di conferenze portano a Padova ogni anno esperti di tutta Italia per presentare aspetti diversi di un’unità tematica come risposta concreta su aspetti rilevanti della vita civile e sociale, dove non manca mai un punto di vista (o un referente) ignaziano. Questo gruppo, che in parte coinvolge anche gli Universitari Costruttori, potrebbe agevolmente supportare iniziative con proposte di studio, ricerca e riflessione nei vari campi della vita rivolte ai giovani, alimentando e sostenendo un processo di discernimento orientato al futuro sostenibile nei campi dell’economia, dell’ambiente, delle arti, delle scienze e della tecnica, creando un circuito virtuoso di collegamento tra università e studenti universitari.

L’accoglienza agli immigrati

La presenza e lo sviluppo dell’Associazione Popoli Insieme continua ad alimentare esperienze di solidarietà concreta per moltissimi giovani attraverso il volontariato nei confronti dell’accoglienza agli immigrati, dando a molti la possibilità di avvicinarsi a questo mondo tramite i corsi di formazione per l’accoglienza dei migranti oltre che per le esperienze di lavoro concreto sul campo.

Da ultimo è opportuno ricordare che su questo humus di attività apostoliche negli anni passati sono nate non poche vocazioni per la Compagnia di Gesù, una storia che pensiamo sia utile leggere e interpretare soprattutto alla luce dell’attuale crisi di vocazioni.

Le domande dei giovani e delle famiglie a Padova

L’impressione che si può ricavare dall’osservazione e dalla frequentazione degli ambiti socio-culturali del territorio padovano è che ci sia un grandissimo impegno nel “fare” e questo risponde ad alcune caratteristiche operative della popolazione della regione ma, complessivamente, si dedica poco spazio alla riflessione su ciò che si vive e sul senso di ciò che si vive.

Nel recente Sinodo per i giovani della Diocesi di Padova, i bisogni individuati riguardavano quattro ambiti: accompagnamento personale, cammini di gruppo in cui esplorare le nuove domande che interpellano le loro vite, sostenuti da adulti significativi, liturgie curate con omelie più capaci di interrogare il presente alla luce del Vangelo, spazi di riflessione per attrezzarsi con idee e atteggiamenti adeguati per stare nel mondo che cambia. L’Antonianum potrebbe aver un ruolo importante nell’offrire spazi aggregativi qualificati (diversi da quelli sportivi già molto sviluppati) capaci di attrarre questi ragazzi sempre più disorientati e frastornati.

Gli universitari e i giovani ultraventenni hanno la necessità di essere orientati verso un futuro sostenibile del quale si avverte l’urgenza, ma del quale ancora si fatica a percepire i contorni possibili, certamente non aiutati dall’attuale sistema socio-economico dominante.

I problemi della famiglia

Anche l’istituzione familiare vive forti problemi e cresce la difficoltà a vivere in pienezza l’esperienza affettiva anche tra i giovani, disorientati dal bombardamento mediatico e dalla cultura individualistica dominante, spesso veri e propri analfabeti dell’esperienza affettiva anche tra coloro che pensano di essere maggiormente attrezzati.

Le famiglie fanno sempre più fatica a tenersi unite. Essendo venuti progressivamente a mancare i collanti culturali e istituzionali tradizionali, la coppia ha sempre più necessità di essere sostenuta e aiutata a mantenere alta la capacità di stare insieme, dandosi sostegno affettivo reciproco, di cui si sente forte il desiderio contro una grave carenza di strumenti comunicativi e relazionali efficaci.

La presenza dei padri Gesuiti a Padova

Tutto ciò richiede una presenza di Gesuiti che, oltre al servizio di riflessione biblica e formazione religiosa e al mantenimento dell’offerta di accompagnamento personale e degli Esercizi Spirituali, guidi, sostenga e formi coloro che maggiormente sono impegnati a sviluppare le varie forme di discernimento personale, ma anche comunitario e sociale sia dei giovanissimi, che dei giovani e delle famiglie, nonché l’importante numero di operatori che fanno parte di gruppi o comunità dell’Antonianum che gestiscono molte delle attività offerte.

In quest’ottica, l’attuale Centro Antonianum potrebbe produrre al suo interno la formazione di una comunità di base trasversale ai diversi gruppi che impari a lavorare in comunione evangelica, sviluppi esperienze nel discernimento comunitario e formi laici che a loro volta siano impegnati a sostenere questo processo formativo continuo nei vari ambiti del Centro e della città. La presenza di numerosi laici, a lungo formati alla spiritualità ignaziana, favorirebbe la rapida evoluzione in questa direzione.

Padova e le preferenze apostoliche universali della Compagnia di Gesù

In un momento in cui esiste la possibilità che la Compagnia di Gesù riduca la propria presenza a Padova, ci teniamo a rimarcare un punto per noi importante: Padova rappresenta per la sua storia e per il suo presente una grande opportunità per rendere operative le preferenze apostoliche universali della Compagnia, anche perché esiste un gruppo di persone di formazione ignaziana disposte a rimboccarsi le maniche per mantenere a Padova una proposta con una attenzione focalizzata sui giovanissimi, sui giovani e le famiglie.

A Padova è presente, anche tra i laici di ispirazione ignaziana, una attenzione alle questioni etiche, alla conoscenza scientifica e alla gestione operativa delle risorse ambientali, quarta preferenza apostolica universale della Compagnia.

Visited 288 times, 1 visit(s) today

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *